Non ci penso proprio: io da questo posto non mi muovo.
Vi guardo attentamente, prendo nota di tutto quello che fate e che dite, ma alla fine resto qui e nemmeno accenno a fare o dire qualcosa.
Il posto è bello, c’è tanta gente, si potrebbero fare incontri interessanti di quelli che ti cambiano la giornata; questo pensiero mi viene in mente, ma non è abbastanza per accennare un mio movimento.
Voi non mi stavate chiamando eh?
No, sai, m’era parso di sentire il mio nome; deve esserci allora un caso di omonimia in questo luogo.
No, non mi muovo.
Pensa se poi decido di alzarmi, vi vengo incontro e sbaglio a fare o dire qualcosa e scateno gli argini degli tzunami di certe strane relazioni umane.
Pensa se poi decido di alzarmi, vi vengo incontro e scopro che non siete dove dovreste essere e le mie certezze si smontano e si confondono “come lacrime nella pioggia”.
Resto qui, continuo a guardarvi da lontano.