Category: Racconti Fotografici

You are here:
Home Racconti Fotografici ()

Tutto inizia e finisce nel mare: non c’è altra via.

Dentro quest’acqua, che prende la forma dei miei vuoti affettivi, mi lascio portare dal movimento, senza cercare risposte ai dubbi che, nella notte, mi tolgono il respiro.
Sono stata generata dall’acqua ed è proprio lì che cerco rifugio alle paure.
Questa paura, che tante volte blocca l’energia, è diventata, un giorno, il mio motore propulsore.
Si può andare oltre quando non si vede l’orizzonte
Si possono chiudere gli occhi, dentro il proprio respiro, per godere di tutto quello che c’è: poco o tanto che sia.
Resto a mollo dentro l’inadeguatezza, l’indefinito e lo sfocato, senza parlare, senza tentennare: sarà il vento a decidere la direzione seguendo la voce dell’affetto che ci ha unito.
Allora io immagino che sarà proprio nel mare, che a te piaceva da morire, che un giorno ci rivedremo sorridendo, al tempo passato assieme calpestando la terra calda e sorridendo anche al tempo che passeremo nell’infinito e nell’indefinito, con la luce che continuerà a traballare e con la certezza del nostro legame che, per sempre, andrà oltre il tangibile.

Fotografia di @Hengki Koentjoro

Fotografia di @Hengki Koentjoro

In questa parte del mondo

In questa parte del mondo non vi vediamo più da giorni e giorni
In questa parte del mondo siamo passati dallo stupore a una quieta accettazione.
Fuori dal nostro ambiente liquido, la vita ha assunto dei connotati tragici e surreali
Non ci arrivano le vostre notizie; lentamente ci stiamo abituando a non vedervi più.
Ognuno a casa sua legge i contorni nitidi e luminosi di questa nuova realtà.
Ognuno impara a vivere dentro un nuovo equilibrio fatto di mille nuove preoccupazioni.
Vi scrivo per farvi sapere che, tutto sommato, stiamo bene e possiamo farcela.
In questo mondo capovolto, tutte le certezze sono finite nel regno dell’invisibile,
In questo mondo immobile, il tempo gira con un ritmo incredibilmente diverso,
Noi abbiamo deciso di trovare un punto nuovo di osservazione dal quale poter cercare nuove risposte.
Con tutti i sensi aperti, accogliamo le nuove scoperte con il nostro magico stupore infantile che non è mai andato via.
Le emozioni ci rendono vigili: le accogliamo, le ascoltiamo e poi facciamo rete tra di noi.
Gli sguardi pieni di calore ci rendono vivi: osserviamo e ci osserviamo come se fosse sempre la prima volta.
Sembriamo fermi e silenti; se ti avvicini, però, potresti sentire il rumore del nostro sussulto interiore.
Infinite sono l e potenzialità espressive; noi stiamo provando a sperimentarle tutte.
Questo è il tempo del cambiamento: nulla sarà più come prima, nel bene e nel male.
In questa parte del mondo noi stiamo disegnando le nostre strade: restiamo assieme.

Fotografia di @Greg Lecoeur

Fotografia di @Greg Lecoeur

Quello che non c’è

Quello che non c’è, non è quello che non vedi
Quello che non c’è, è tutto quello che decido di annegare ogni giorno.
Immerso in questo liquido immacolato, mi racconto per parti
Mi rigiro senza trovare pace, dentro questa lotta antica che non ha mai alleati
Certe mattine mi sveglio già stanco e non mi ascolto: evaporo senza concedermi alcuna tregua
Nascondo forme che non mi piacciono
Nascondo carni che mi vestono male
Certe mattine mi sveglio con una allegria che non fa domande: entro in questa vasca per ritrovarmi
Accolgo quello che c’è
Accolgo la mia energia
Accolgo tutta la vita che mi attraversa
Resto in silenzio per un tempo infinito
Sono figlio di scelte che, col senno di poi, non avrei mai preso
Vivo in un sentiero disegnato per me da un vento forte e distratto
Tutto è cambiato quando ho scelto di non guardare ai miei confini
Sento questo liquido che mi accarezza la pelle e sorrido senza essere visto
Sento il caldo che mi passa attraverso e mi riaccendo lì dove mi ero nascosto
Mi espando con gioia nella luce e nel buio.
Quello che non vedi esiste oltre il tuo sguardo cieco
Quello che non senti è dietro muri di gomma che non fanno mai bene
Vivo dentro queste mie paure con le quali oggi so che potrei averti accanto a me
Uniti in questo bianco meraviglioso che non ha inizio e non ha fine, silenti e sorridenti.

Fotografia di @Edward Honaker

Fotografia di @Edward Honaker

Quando arriva la Sottrazione

Quando arriva la Sottrazione è sempre un momento inopportuno che spezza il ritmo.
Quando arriva la Sottrazione nulla sarà più come prima e il poi sarà carico di energia forte.
Nella fluidità dell’equilibrio precario, lo sai che prima o poi il ciclone si abbatterà sulla tua pelle
Quello che non immagini è che tutto si presenta sotto forma di una perfida Sottrazione.
Ti tolgono uno dei tuoi sensi
Ti tolgono uno dei tuoi sogni
Ti tolgono un amore, un amico, un familiare
Ogni volta devi ricominciare daccapo, ogni volta è sempre la prima volta e ogni volta ti sorprendi.
Nell’inciampare e rialzarti, la meraviglia è racchiusa dentro la consapevolezza di essere ancora intera, nonostante tutto, di essere sempre vitale, nonostante tutto, con gli occhi aperti pronti a raccogliere proprio tutta la bellezza che c’è.
Forse è la magia della compensazione che ricuce le sottrazioni e fa la differenza.
Per ogni sottrazione che invade il tuo spazio, infatti, c’è un pezzo di felicità che bussa ai vetri delle tue finestre e tu puoi solo decidere se aprire le ante e accoglierlo oppure restare a guardare quel che accade di nuovo.
Nulla accade invano ne sono sempre più certa.
Pur sentendo il dolore delle mie ferite che ogni giorno si aprono, so bene che l’acqua di mare lentamente le chiuderà tutte.
Entro ed esco da questa profonda e avvolgente acqua nera ogni volta che voglio sentire di più.
Le sottrazioni hanno vita breve con me che guardo sempre con la stessa intensità di un incontro di amorosi sensi.

Fotografia di @Susanna Majuri

Fotografia di @Susanna Majuri

Tra la terra e il cielo

Tra la terra e il cielo ci sono io che cammino così.
Avanzo a passi felpati, per sentire tutto il piacere della terra bagnata sui miei piedi.
Mi muovo guardando le forme delle nuvole, perché spesso assomigliano a parti di me.
Spesso torno indietro perché mi è sembrato di vedere qualcosa di insolito.
Non riesco a seguire i sentieri segnati sulle mappe perché voglio saperne di più.
Tra la terra e il cielo ci sono io che sembro distratta o magari pigra, perché spesso quando cado non sempre ho voglia di rialzarmi.
Cambiare punto di osservazione mi piace proprio tanto: dal basso verso l’alto e dall’alto, molto in alto, puntando verso il basso si vedono mondi inesplorati.
Vedo l’inizio di una storia nuova in ogni punto nuovo sul quale i miei occhi decidono di posarsi.
Tra la terra e il cielo ci sono io, che alla fine mi ritrovo sempre da sola dentro i miei fazzoletti di terra.
E’ un gioco del quale ho perso le regole: non vinco mai, ma resto ferma a sorridere all’aria che mi accarezza silenziosamente.
Ogni cambio di prospettiva è il mio giorno nuovo che chiede solo di essere attraversato; senza tentennamenti, senza sovrastrutture, senza filtri.
Non mi aspettate; ho i miei tempi e i miei modi, piuttosto venite ad abbracciarmi.
Restiamo nella luce.

Fotografia di @Alain Laboile

Fotografia di @Alain Laboile

Che la festa abbia inizio

Che la festa abbia inizio: abbiamo atteso tanto questo momento di gloria.
Che la festa abbia inizio: oggi ringraziamo la vita per averci fatto diventare quel che siamo.
Non è stato affatto facile arrivare fino a questo punto ma noi, in qualche modo, ce l’abbiamo fatta.
Abbiamo gettato il cuore ben l’oltre l’ostacolo e, con determinazione, siamo andati a recuperarlo.
Siamo partiti, senza nemmeno avere la certezza di arrivare lì dove sognavamo.
Ci siamo mossi con l’idea che è proprio nel movimento l’unica possibilità di dare luce alla vita.
Eravamo in tanti: qualcuno si è fermato a riposare, qualcuno è tornato indietro e tutti gli altri, con tempi e motivazioni diverse, sono andati avanti.
Io ero in quest’ultimo gruppo e giuro di non aver mai guardato indietro con nostalgia.
Ci metto molto tempo a prendere una decisione, ma quando arrivo ad una convinzione vado avanti.
Devo dare dignità al mio desiderio.
Nemmeno per un attimo ho pensato che non sarei arrivata in questo punto.
Temevo solo di arrivarci troppo stanca per potermelo godere.
Gli ultimi passi li ho fatti di corsa: vedevo da lontano la mia agognata meta e il cuore mi scoppiava di felicità.
Siamo arrivati: tutto il mondo rende omaggio al nostro percorso.
Restiamo a lungo in questa luce: ce la siamo meritata

Fotografia di @Federica Cerami

Fotografia di @Federica Cerami

Questioni di memoria

Vorrei perderla questa memoria che mi tormenta con immagini ed emozioni di un passato finito all’improvviso.
Vorrei perderla questa memoria degli sguardi che non ho avuto.
Ricordare spesso strappa le vene che portano al cuore perché mi lascia vedere il danno, impedendomi di intervenire.
Sfumare i contorni del passato mi proietterà in una dimensione onirica nella quale tutto sarà possibile.
Nello sfocato e nell’indefinito questo tormento troverà casa deponendo finalmente le armi.
Oscillare tra la tristezza e il senso di inadeguatezza mi porta a stare ferma, dietro a un vetro smerigliato per cercare nuove chiavi di lettura di questo presente così troppo denso.
Sogno di dimenticare e di scegliere da chi essere dimenticata: sono le aspettative affettive a tagliare il passo del mio cammino.
Mi piacerebbe perdermi nel tempo e aprire ogni giorno una finestra diversa dalla quale vedere solo paesaggi onirici.
Resto dentro il sogno anche se si è avverato solo in parte: è qui che abita il potere di colorare la notte buia.

Fotografia di @Casper Faassen

Fotografia di @Casper Faassen

La gratitudine per le piccole cose del mondo

Quante strade abbiamo percorso senza deciderne mai la direzione; solo per il piacere di poggiare le scarpe sull’asfalto caldo. E’ la curiosità di scoprire cosa si cela dietro l’angolo che non ha mai fermato i nostri passi, spesso stanchi e appesantiti dall’usura dei pensieri.
In questa meravigliosa dannazione di luce e ombra si gioca tutta la partita: accetti l’ombra per accogliere la luce e scegli solo gli abbracci che ti scaldano il cuore.
C’è una visione che fa la differenza nel percorso, sia che tu l’abbia vista o soltanto immaginata: manifesta gratitudine per i doni ricevuti.
Nel silenzio dello scoglio addormentato in mezzo al mare, soltanto le carezze del vento interrompono il tempo delle attese.
Verrà o forse è già arrivato: basta restare con i sensi aperti e con quel tuo piccolo sorriso che, per fortuna, non è mai andato via

Fotografia di @Federica Cerami

Fotografia di @Federica Cerami

Ho finito le parole

Ho finito le parole: forse ne ho usate troppe
Ho finito le parole: forse le ho usate in contesti inappropriati
Questo è il momento di riprendere il contatto con la mia fisicità
Inizio il percorso dal punto esatto nel quale tutto è finito
Era un giorno di sole partendo dai miei pensieri
Era un giorno di pioggia partendo dalle assenze
Chiudo gli occhi e resto nella luce del mio spazio
Lascio andare il peso delle parole che non ci sono più
Arriva una voce dal mondo dell’invisibile: i mentori del passato mi guidano ancora
Arrivano i colori dal mondo del visibile: ho spazio per nuovi fermenti di vita
C’è pace oltre la cortina di ferro delle aspettative andate in frantumi
C’è un meraviglioso caos nel quale immergermi oltre i vecchi perimetri di sangue
Come neve al sole si è sciolta la fame di comprensione
Sorrido alle relazioni umane che si muovono su binari storti senza più direzione
Non conosco abbastanza.
Non vedo abbastanza
Dalla mia parte ho grandi braccia per accogliere chi, come me, oggi fatica a ritrovarsi nello specchio

Fotografia di @Majed Ali

Fotografia di @Majed Ali

PRENDITI CURA DI TE

Quando l’orizzonte è coperto dalla nebbia, prenditi cura di te.
Ci sono varchi che si aprono su terreni friabili che impediscono ogni movimento.
Ci sono parole che feriscono più di una lama tagliente in un combattimento notturno.
Ci sono azioni che all’improvviso si vuotano di senso, lasciandoti inerme in mezzo alla foresta
La cura è un gesto d’amore che germoglia solo se ti insegnano ad annaffiare il tuo terreno.
Nella solitudine di parole che non arrivano alla meta
Nel silenzio assordante di questa casa vuota
Nelle ferite che non si rimarginano
I gesti consolatori funzionano solo quando il sole riesce a riscaldare la pelle
Riparto da un mondo parallelo che esiste solo quando chiudo gli occhi
Dare spazio alla fantasia è l’unica azione di cura che conosco.

Fotografia di @Kourtney Roy

Fotografia di @Kourtney Roy