locand.oltrepelle

Immagini sull’oltrepelle

fotografie di Franco Caiazza

a cura di Federica Cerami

Abbandonatevi alla pluralità dei vostri sensi, non tentate di tenere tutte le emozioni sotto controllo e non cercate subito un spiegazione, con il racconto fotografico di Franco tutto questo non vi sarà possibile.
Questa storia che state per scoprire vi chiede o la fuga immediata o una necessaria lentezza per una profonda e forse dolorosa assimilazione; a voi la scelta.
Quando l’ultima vostra barriera di protezione sarà caduta queste immagini vi staranno gia addosso inesorabilmente ed a voi, pubblico gia senza respiro, non resterà che lasciarvi andare al semplice gesto di guardare.
Vedrete un sessualità trattata a volte in molto delicato ed altre in maniera molto più cruda, raccontando una flagellazione delle carni quasi incisa nella carta fotografica.
Se decidete di restare queste immagini vi prenderanno molto per il loro rigore formale e compositivo; una purezza di segni che riesce a coniugarsi benissimo con la crudezza di quanto mostrato fino a rendere “bello” anche un contenuto molto forte.
Sarà questo rigore che vi porterà per mano in tutte le tappe di questa moderna via crucis abitata da uomini e donne in cerca solo di un rinnovamento.
Infiggersi dolore o permettere agli altri di farlo, disegnare la propria pelle come se fosse altro da se, e poi dolorosamente cambiarla per assorbire una nuova energia; infondo non è proprio questo il nostro percorso di vita?
Il solo vero distinguo è che fa più male vederlo per immagini che scoprirlo ed accettarlo attraverso delle parole.
Le immagini di Franco ci chiedono di abbandonare certe inutili ipocrisie e di assorbire la bellezza che mostra anche nella rappresentazione del dolore.
Vedere la bellezza del mondo e raccontarla in tutte le sue infinite declinazioni diventa allora quasi un dovere che ognuno di noi ha verso se stesso e verso il mondo intero.
Baudelaire, in tal senso, ci torna utile nella sua particolare definizione di bellezza affermando che: “Ci sono tanti tipi di bellezza quanti sono i modi abituali di cercare la felicità”.
All’artista spetta il compito di togliere il velo pesante che nasconde la bellezza del mondo e di raccontarci quello che i nostri occhi non riescono a vedere; la nostra via per la felicità.
Ben vengano. in nostro soccorso, tutti gli strumenti creativi che possono svolgere un ruolo terapeutico lungo la nostra vita; ed il valore di un racconto fotografico risulterà molto utile perché come dice Sandro Santioli: “le fotografie sono (solo) astrazioni che attraverso luce, forma e colore generano reazioni e risposte emotive.”