Tra le lenzuola

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Riguardo le immagini di “Tra le lenzuola” per l’ennesima volta e penso a Carmine Laudiero nei panni di Bern Stern quando nel 1962, in un Hotel di Hollywood, passò due giorni con la travolgente Marilyn Monroe in una delle stanze scattando ben 2500 immagini che la ritraevano.
Immagino la complicità che si creò tra i due e percepisco la passione del fotografo verso la diva; bellissima e fragile al tempo stesso.
Penso alla diva, poi, mentre si apriva al fotografo attraverso i suoi sorrisi, le sue movenze sensuali ed il suo desiderio manifesto di essere accolta ed accettata.
Con queste premesse si possono ottenere grandi risultati: lavorare con passione, provando empatia per il soggetto ritratto e costruendo ponti virtuali tra il fotografo ed il suo spettatore.
Io non visto Carmine mentre creava questo suo ultimo lavoro ma guardando le sue fotografie sono certa che tutto questo è avvenuto.
Venti donne di una età compresa tra i 20 ed i 40 anni hanno deciso di prendere parte a questa esperienza ben consapevoli che sarebbe andata oltre il semplice scatto e che avrebbe dolcemente svelato le tracce della loro intimità.
Marta, Dionisia, Bibiana, Vivien, Ester, Pamela, Eliana, Chiara, Martina, Veronica, Valeria, Carmen, Fiorella, Viviana,Vera, Serena, Kiki, Annamaria, Anna Chiara e Iole si sono messe in mostra agli occhi di Carmine ed ora anche davanti a noi, spettatori sconosciuti che le osserviamo persi nel silenzio dei nostri pensieri.
Il fotografo Leonard Freed diceva:
“Ci sono tre modi per fare delle buone fotografie: quando la storia è parte della tua vita, quando ne sei completamente estraneo, o quando diventa un’ossessione”.
Collego la forte sensualità che traspare da queste immagini all’ossessione, una piacevole ossessione; raggiungere la bellezza e poterla raccontarla.
Ed è con questo pensiero che faccio mio il consiglio volutamente surreale di Italo Calvino: “Qualsiasi persona tu decida di fotografare, o qualsiasi cosa, devi continuare a fotografarla sempre, solo quella, a tutte le ore del giorno e della notte. La fotografia ha un senso solo se esaurisce tutte le immagini possibil”.