6 aprile 2009 ore 3.32

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locandina_058

L’aquila

Fotografie di Maria Benedetta Bossi

a cura di Federica Cerami

Attraverso gli occhi di Benedetta guardiamo il disastro che si è scatenato un anno fa con il terremoto nelle Marche e ne siamo assieme testimoni silenti ed impietriti.
Guardiamo la bellezza del paesaggio ferita a morte con lo stesso stato d’animo che avremmo se qualcuno avesse fatto uno sfregio sulla Gioconda di Leonardo da Vinci; continuando a domandarci increduli come sia potuto accadere tutto ciò.
Ripercorriamo, con lo sguardo, tutti i segni lasciati dalla devastazione e lentamente immaginiamo come era tutto questo mondo fino ad un attimo prima dell’inizio della fine: anche dalle assenze si intuiscono le storie.
Case sventrate e chiese smembrate, edifici pubblici accartocciati su se stessi e resti del quotidiano ovunque; non è facile concedersi la calma necessaria quando tutto attorno a te reclama una soluzione rapida ed efficiente.
Benedetta ci ha dimorato un anno in queste terre ed è diventata parte di queste vivendone il dramma e partecipando fattivamente alla loro ricostruzione.
Ci sono dei momenti drammatici della vita nei quali non puoi abbandonarti al dolore, alla commiserazione ed ai pensieri tristi; tu sei lì perché devi agire in fretta e bene.
L’unico modo per poter stare con se stessa allora è diventato per lei l’uso quotidiano della macchina fotografica vissuto come blocco per appunti per capire lo stato di fatto ma anche come momento di riflessione intima per poter chiedere a se stessa: starò facendo la cosa giusta, sono veramente utile a questa gente?
La macchina fotografica di Benedetta, che per un anno si è mossa su quelle terre catalogando ed annotando tutto, è diventata dunque il prolungamento dei suoi occhi ma ovviamente anche del suo stato d’animo per continuare a sostenere l’assunto di Cartier Bresson nell’affermare che la fotografia è una linea che unisce cuore, mente ed occhi ma anche per poter dire, sempre con le parole di Cartier Bresson che la fotografia è il riconoscimento simultaneo, in una frazione di secondo, del significato di un evento.